Luce

In questa sezione sono presenti tutti gli articoli inerenti all’illuminotecnica ed alcuni link utili.

  1. Elementi di illuminotecnica
  2. Illuminazione a LED
  3. Classificazione energetica di apparecchi ed impianti

20 comments

  1. Salve, ho letto con interesse i suoi articoli riguardanti la tecnologia led nell’illuminazione pubblica.
    Non essendo del settore, ho sorvolato sulle parti tecniche ma mi pare di capire che, ad oggi, non sia cosi performante come vorrebbero farci credere.
    Tuttavia, cercando informazioni sul comune di Torraca, nel web ne esaltano l’iniziativa mentre lei invece la indica come esperienza fallimentare.
    Mi potrebbe spiegare come è arrivato a questa convinzione?

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    1. L’aspetto interessante della maggior parte delle dichiarazioni sul web è sicuramente quello di apparire alquanto univoca e definitiva: forse, come afferma Zambardino, internet è veramente “molle” in Italia, non si riesce ad innescare un dibattito serio, non si riescono a produrre certezze.
      Per questo non mi stupisce che la mia dichiarazione su Torraca viene definita “convinzione” (e come di contro possano esistere pareri esaltanti sull’esperienza di Torraca).
      Nei miei articoli credo di aver dimostrato a sufficienza come i LED per l’illuminazione stradale non siano poi così performanti come si vuol far credere (e che la “manna dal cielo” non è mai esistita: l’evoluzione tecnologica non può far altro che procedere a piccoli passi; poco alla volta riusciremo ad avere prodottti più performanti delle vecchie tecnologie al sodio, ma non subito e nemmeno l’anno prossimo).
      Ritornando a Torraca capisco che è difficile dimostrare le cose senza entrare troppo nel “tecnico”.
      Faccio allora un esempio: i fratelli Wright volarono il 7 dicembre del 1903 per 12 secondi; i primi voli di linea sono stati effettuati a partire dagli anni ’20. Ora è indubbio che l’impresa dei Wright sia storica, ma nessuno avrebbe mai pensato di poter effettuare dei voli di linea col loro aeroplano.
      Allo stesso modo, se pensiamo a Torraca come la prima città in cui sono stati installati degli apparecchi illuminanti a LED, allora possiamo esprimere giudizi positivi, ma se facciamo riferimento a quello che un impianto di illuminazione dovrebbe fare (e cioè illuminare in maniera adeguata i vari ambiti, seguendo ciò che dicono le normative a riguardo) allora l’esperimento è fallimentare.
      La tecnologia adottata a Torraca è già “preistorica” rispetto agli apparecchi a LED di cui ho discusso (e che al massimo riescono ad eguagliare gli apparecchi tradizionali): non sorprende quindi che non riescano a fornire abbastanza luce per l’illuminazione notturna.
      La cosa ridicola a mio parere non è poi l’insufficienza dal punto di vista normativo (ma anche a colpo d’occhio si nota che questi apparecchi non fanno luce); ancor più grave è che si punta sul risparmio che fanno questi apparecchi! Se per fare del risparmio allora si decide di NON illuminare, allora ho un metodo ancora migliore: spegniamo tutto e rimaniamo al buio, risparmio assicurato del 100%
      A presto

      Matteo

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      1. Innanzitutto grazie della risposta immediata.
        Per capirci: faccio parte di una lista elettorale che vuole inserire nel programma la sostituzione delle normali lampade installate dal comune con quelle con tecnologia led. Mi parlano tutti della “fantastica inziativa di Torraca”, poi leggo nel tuo blog che si tratta di un fallimento.
        Se ho capito bene queste lampade non illuminano a sufficenza e non mantengono nemmeno la promessa della riduzione sui consumi.
        Ad oggi, non è ancora conveniente. Meglio non inserire nel programma questo punto. Sbaglio?

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        1. Guarda, non esiste il “meglio” in assoluto.
          E poi ogni scelta va valutata in base alle tecnologie presenti: se l’impianto del Comune è un buon impianto, non avrebbe senso sostituirlo in alcun modo; se l’impianto al contrario è molto obsoleto, qualsiasi tipo di apparecchio installato potrebbe portare dei benefici.
          I nuovi apparecchi a LED consentono di illuminare secondo la normativa gran parte delle tipologie di ambiti presenti all’interno di un Comune (il problema di Torraca, fra gli altri, era quello di aver installato apparecchi non performanti).
          Un problema diverso invece è quello del risparmio energetico: come ho indicato nel mio blog, possiamo a grandi linee dire che un buon apparecchio a LED consuma tanto quanto un buon apparecchio tradizionale.
          Purtroppo gli apparecchi a LED costano molto e non è detto che la sostituzione di un apparecchio porti immediatamente a un risparmio.
          Non mi stancherò mai di ripetere che l’illuminazione pubblica non è fatta solo di lampade o apparecchi: occorre anche pensare allo stato delle linee, ai pali, a chi fa la manutenzione, come questa viene fatta, a quanti soldi si vogliono investire, ecc…
          I venditori di apparecchi la fanno facile: loro vendono ma poi chi si fa carico dell’impianto sono i Comuni e la popolazione. In generale sarebbe opportuno far fare delle valutazioni da qualcuno che si occupi di illuminazione pubblica per questo genere di proposte.
          Quindi se l’impianto del Comune è in cattivo stato, la sostituzione coi LED potrebbe portare comunque a dei risparmi, ma forse non così elevati come la sostituzione con corpi tradizionali.
          Poi capisco che la politica si muove su tutto un altro piano (dove spesso non importano i risultati “tecnici”).

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  2. BUONGIORNO MATTEO

    STO LEGGENDO I TUOI ARTICOLI RIGUARDO AI LED, DAVVERO INTERESSA
    NTI, SORGONO IN ME INNUMEREVOLI DUBBI..
    VOLEVO CHIEDERTI SE PUOI INDICARMI QUALCHE AZIENDA CHE PRODUCE CORPI ILLUMINANTI STRADALI A LED, STO CURANDO DEI LAVORI E VORREI EVITARE DI DARE SCONVENIENTI CONSIGLI
    INOLTRE, UN’ULTERIORE DOMANDA..

    COSA NE PENSI DELL’S-LED DELLA CITYDESIGN?

    TI RINGRAZIO ANTICIPATAMENTE
    POSSO AVERE LA TUA E-MAIL?
    GRAZIE

    MORGANA

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    1. Buongiorno.
      Ho inviato una mail.
      Matteo
      P.S. Piccolo appunto di “netiquette”: scrivere in maiuscolo significa dire qualcosa urlando…per evitare fraintendimenti la prossima volta ti consiglio il minuscolo

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  3. Ho apprezzato molto il suo articolo sui Led e, soprattutto la rigorosa forma scientifica presentata. Molti complimenti anche per la forma critica delle analisi.Sono un “vecchio” ingegnere che ha partecipato attivamente, a suo tempo (assai lontano) alla sostituzione delle lampadine ad incandescenza nelle ns. strade urbane. Qualche decina di migliaia di punti luce! Passare, oggi, nella mia città e osservare i pali Dalmine (acciaio Aq55) ancora integri, nonostante la mancata manutenzione, mi ha preoccupato. Le prime lampade da noi montate, a vapori di Hg, furono sostituite da quelle a vapori di Na a.p.. Risultati conformi alle Norme. In questi giorni si è deciso di passare, in parte, alla illuminazione con lampade a Led. Con la praticamente chiusura degli incarichi pubblici ai liberi professioni-sti, tutte le progettazioni vengono svolte dagli uffici tecnici comunali. Sono trascorsi pochi anni ed il mondo degli ingegneri è veramente cambiato. In peggio?

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    1. Innanzitutto grazie.
      Purtroppo le progettazioni svolte dagli uffici tecnici comunali in realtà al 90% non sono svolte dai tecnici, ma dagli stessi produttori dei corpi illuminanti. Questo significa che, molto spesso, non c’è alcun controllo di qualità sull’impianto da parte di terzi: i produttori potrebbero vendere qualsiasi cosa al Comune, visto che spesso non ci sono tecnici competenti in materia e che i calcoli vengono spesso fatti “tornare”.
      Vorrei citare, fra le innumerevoli “corbellerie” che ho visto presentare come progetti illuminotecnici:
      – coefficienti di manutenzione di 0,90 se non addirittura 1,00 (in pratica un apparecchio che dal primo all’ultimo giorno di vita emette sempre la stessa luce: hanno inventato il moto perpetuo)
      – classi di riferimento ME3 che, grazie a sconti su sconti (meglio che al “mercatone del risparmio”) diventano classi ME5 (che, ricordo, richiede metà della luminanza media mantenuta a terra)
      – menefreghismo assoluto sui parametri minimi da mantenere (classe ME3 con Lm=0,98…ma sì, è circa uguale a 1; SR non viene rispettato…ma sì, tanto a cosa serve? ecc…)
      Questo non è progettare: è svendere la propria professionalità (perchè, detta fuori dai denti, non credo che questi signori siano così ignoranti in materia da non capire che un coefficiente di manutenzione pari a 1,00 sia impossibile da realizzare) per poche lire, al soldo di chi vuole diventare ricco sulle spalle degli altri (cioè di noi cittadini, che in definitiva abbiamo una illuminazione pessima e costata tantissimo).
      A presto

      Matteo

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  4. Ho letto con interesse l’ennesimo articolo riguardante la tecnologia led e faccio i complimenti per lo studio effettuato. Pongo però un quesito: Possibile che si parli sempre e solo di tecnologia led come tecnologia adatta ad un risparmio energetico, quando esiste una tecnologia “nuova ma vecchia” come l’induzione che permette un egual risparmio con costi per i singoli apparecchi inferiore a quello dei proiettori LED?

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    1. Ed infatti in questo mio blog – per quanto possibile – ho cercato di mettere in risalto quali siano le “pecche” insite nella tecnologia LED e come in realtà questa non sia così superiore alle tecnologie tradizionali.
      E’ vero che, per fare la critica al LED, è rimasto poco spazio per parlare invece delle migliori tecnologie (anzi delle BAT) oggi disponibili.
      Per quel che riguarda le lampade ad induzione, devo ammettere che c’è stata una notevole ricerca a riguardo (e, prima del LED, sembravano essere lanciate per diventare la migliore tecnologia disponibile).
      Purtroppo, oltre ai grandi vantaggi (durata, colore, CRI), hanno diversi problemi: il primo riguarda la compatibilità elettromagnetica (che, a quanto ne so, non ha ancora avuto una soluzione definitiva), il secondo riguarda la forma, che è ingombrante e risulta difficile da inserire in un riflettore, il terzo ovviamente è il prezzo.
      In ogni modo c’è una ricerca interessante, fatta dal NLPIP che mette a confronto diverse tecnologie, fra cui appunto apparecchi con lampade ad induzione, con lampade al sodio e con LED (di cui parlerò presto nel prossimo articolo dedicato all’illuminotecnica): http://www.lrc.rpi.edu/nlpip/publicationDetails.asp?id=927&type=1.
      Infine, grazie al sistema che ho sviluppato (e che, fino ad ora, ha avuto notevoli riscontri positivi), è possibile avere un confronto diretto fra le varie tipologie di impianti e quindi capire subito quale soluzione è migliore dell’altra: https://arching.wordpress.com/2010/11/17/certificazione-energetica/.

      A presto.

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  5. come evitare di sfruttare il tuo blog per meri sfruttamenti pubblicitari? Eppure vorrei inviarti informazioni su di un paio di apparecchi e conoscere la tua personale spassionata opinione.
    Fai che mi mandi una email?

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  6. Salve Matteo,
    ho cercato in rete delle informazioni inerenti i LED per illuminazione stradale e mi sono imbattuto nel tuo articolo di maggio 2009, ed anche se non sono competente in materia ho cercato di capirci qualcosa. In sintesi, volendo stringere il campo al solo rapporto costi/benefici, mi sembra che ad oggi non sia ancora conveniente adottare le lampade a LED per l’illuminazione stradale, o, almeno, non conveniente come viene da più parti sbandierato. Non vorrei abusare della tua professionalità, ma essendo presidente di una cooperativa, mi trovo con altri tre presidenti di altrettante cooperative in procinto di affidare l’incarico per i lavori di completamento del lotto di pertinenza delle abitazioni (opere di urbanizzazione primaria ivi compresa l’illuminazione stradale) ed avevamo valutato l’ipotesi di installare questo tipo di lampade per abbattere i costi di manutenzione ma anche il consumo (tutti a carico degli assegnatari degli alloggi). Sembra però che non sia tutt’oro quello che luccica… potresti darmi un consiglio, se non chiedo troppo?

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    1. Buongiorno.
      Innanzitutto il consiglio è quello di affidarsi ad un progettista della luce serio e competente (e indipendente), senza passare dai produttori che spesso tentano a tutti i costi di vendere i prodotti più costosi per battere cassa.
      L’altro consiglio è quello di seguire le indicazioni che ho fornito alla fine dell’articolo (https://arching.wordpress.com/2011/03/30/illuminazione-stradale-a-led-3/) per capire veramente quale può essere la soluzione più conveniente. Alle volte può essere conveniente un apparecchio LED, altre invece un apparecchio a scarica. I conti sono semplici da fare: in base ai requisiti illuminotecnici derivati dall’analisi degli ambiti da illuminare, si mettono a confronto le diverse soluzioni sommando il costo totale negli anni (che comprende installazione, cambio lampade, pulizie, consumo energetico, manutenzione) e si valuta quale fornisce il costo minore.
      Poi ovviamente, oltre al costo, vanno valutati altri fattori, come la qualità della luce e dell’illuminazione, la scelta delle sorgenti, il corretto posizionamento, tutte cose che può fare un buon professionista (e ritorniamo al primo punto).
      Questo ovviamente se si vogliono fare le cose per bene; se invece si punta al massimo risparmio non posso esprimermi.
      Oggi non è possibile dire: è meglio questo o quell’altro prodotto, mi dispiace. Anch’io personalmente ho cercato di dare alcuni strumenti di valutazione (come la nostra classificazione energetica: https://arching.wordpress.com/2012/01/03/classificazione-energetica-illuminazione-pubblica/), però sono solo indicazioni che vanno poi inserite nel contesto particolare.
      Spero di essere stato abbastanza chiaro.

      A presto

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      1. Sei stato chiarissimo e molto gentile a rispondere con tempestività, ti ringrazio. Il progetto del comparto, risalente a diversi anni fa, è stato redatto da professionisti non specialisti del settore illuminotecnico, i quali hanno seguito, per questo aspetto dell’illuminazione stradale pubblica, le specifiche tecniche fornite dal comune per la realizzazione delle opere pubbliche a carico delle cooperative. Poi ci sono tutta una serie di normative da applicare (che tu sicuramente conosci meglio di me), dalla distanza dei pali all’altezza degli stessi, alla quantità e qualità della luce da dover garantire, ecc. Quindi prevede l’installazione di lampade tradizionali, capisco però che la richiesta inerente “solo” la scelta del tipo di lampada da utilizzare in funzione del rapporto costi/benefici appare estrapolata dal contesto di una progettazione più completa e quindi troppo semplicistica. Le fonti di informazioni più immediate per noi sono i venditori del settore, e vengono (come peraltro tu giustamente sottolinei) un po’ “pilotate” secondo i loro interessi e non i nostri. Sembra che a fronte di un costo di circa il doppio, le lampade LED garantiscono una lunghezza di vita maggiore e quindi minori interventi di sostituzione, e questo mi sembra realistico anche da quanto tu affermi, invece sull’effettivo risparmio in termini di consumo energetico, se ho ben capito nel tuo articolo, sembra che non ci sia tutta questa convenienza, anzi, per garantire la giusta illuminazione forse con le lampade a LED si consuma di più. Cercherò di leggere con attenzione l’articolo da te indicato, sarà una preziosa fonte di informazione. Grazie ancora per l’attenzione che hai voluto dedicarmi.
        Giovanni Giannone

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  7. Buongiorno Matteo, ho seguito con interesse i suoi articoli sull’illuminazione a LED e mi chiedevo quale fosse la sua posizione in merito all’illuminazione stradale con le SORGENTI AD INDUZIONE, ho visto alcuni prodotti nel web ma non riesco a farmi un’idea dei pregi e difetti di questa tecnologia. La ringrazio in anticipo!

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    1. Beh … Grazie a lei.
      Storicamente le sorgenti a induzione soffrivano di grandi problemi alla compatibilità elettromagnetica, però ultimamente alcuni produttori mi hanno assicurato che questi problemi sono stati completamente risolti ed effettivamente mi hanno portato una armatura con una sorgente ad induzione che funzionava bene.
      Ovviamente sarà il tempo a dirci se tutto funziona oppure no.
      In ogni modo le sorgenti a induzione sono sempre state interessanti, per la durata, la luce emessa, l’assenza di sfarfallio, un fattore di potenza elevato, ecc. E poi le ha inventate il mitico Tesla …
      Gli aspetti negativi sono dovuti, ad esempio, al fatto che ad oggi non sono dimmerabili (anche se mi hanno assicurato che presto uscirà un alimentatore in gradi di diminuire il flusso luminoso) e che lavorare “otticamente” con una lampada così grande è effettivamente difficile. Tanto che le armature che ho visionato erano molto carenti dal punto di vista della fotometria (ma questo potrebbe essere dovuto unicamente al produttore specifico e quindi non un dato generale) e presentavano inutili complicazioni tecniche per via del fatto che erano importate dall’ America (forse uno dei pochi mercati in cui si usa l’induzione) senza essere customizzate per il mercato europeo.
      Probabilmente se qualche progettista ci lavorasse sopra a livello ottico e fossero customizzate per il mercato italiano, potrebbero risultare un’ottima alternativa alle sorgenti oggi disponibili sul mercato.
      A presto

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  8. Gentile dott. ing. Seraceni
    Siamo un gruppo di giovani di Mercogliano una cittadina in provincia di Avellino, sensibili alle tematiche della Green Economy e della Buona Amministrazione, il gruppo è costituito da piccoli agricoltori e ricercatori in scienze sociali, molti di noi sono iscritti ad un’associazione che si occupa di tutela ambientale e da tempo siamo impegnati in iniziative rivolte a sensibilizzare gli amministratori e la cittadinanza.
    Abbiamo avuto modo di ascoltare il suo intervento durante il convegno a Napoli “Energie in Mostra” sabato 13 aprile. Abbiamo molto apprezzato il valore, l’imporanza che Lei ha dato alla fase progettuale per un piano di efficienza energetica in riferimento ai sistemi di illuminazione pubblica.
    Stiamo organizzando un’importante iniziativa sui metodi e sulle consuetudini virtuose delle amministrazioni pubbliche che si terrà il 28, 29 e 30 Giugno 2013, si tratta della “Convention Best Practice” due giorni di seminari, convegni e workshop in cui si discuterà di Green Economy, Bioarchitettura e Buone Pratiche Amministrative a cui seguiranno laboratori pratici, anticipata da una presentazione della Convention nel giorno 28.
    Saremmo davvero onorati qualora lei accettasse di intervenire, in qualità di relatore, durante i lavori del workshop dedicato alla progettazione efficiente della illuminazione pubblica, previsto per domenica 30 giugno
    Uno dei membri dell’associazione, un nostro caro amico il dott. Carlo Preziosi, ricercatore dell’Università degli Studi di Padova si occuperà di gestire la sezione della Convention dedicata alle tematiche inerenti il risparmio energetico. Lui potrà essere il suo referente qualora volesse onorarci della sua presenza e nel caso accettasse di prendervi parte, considerata anche la vicinanza a Bologna potreste incontrarvi per definire i particolari della sua partecipazione.
    Per i relatori è previsto il rimborso delle spese di viaggio, vitto e alloggio per i giorni di permanenza.
    A breve le invieremo il programma dell’iniziativa e il link del blog che stiamo allestendo per documentare le attività del gruppo e le iniziative in corso.
    Ci auguriamo vivamente che Lei accetti, la conoscenza che porta con sé è una fonte di ricchezza indispensabile per il nostro territorio. L’iniziativa è frutto di speranze, sogni che condividiamo e in cui crediamo.
    La salutiamo caramente e le auguriamo buon lavoro

    Ilaria
    Segretaria Organizzatiza Best Practice

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  9. Gent.mo .Ing. La puntuale e lucida la trattazione degli argomenti è di grande ausilio,preziosissimi gli ultimi Vostri aggiornamenti .Come presidente di un’associazione in difesa dei cittadini dei loro diritti e dell’ambiente da oltre un anno cerco a fatica di spulciare tra i documenti amministrativi del Comune di Vasto.ultima richiesta-13nov- è quella dell’offerta del consorzio di imprese che vinse appalto ben 9 anni fa.il documento viene richiamato più volte nel capitolato dei lavori,contratto durata ventennale.Nei mesi poco alla volta mi sono reso conto che volume di spesa pubblica gira attorno a questo argomento sia come nuovi impianti sia come manutenzioni ,nessuno fa caso ai dettagli tecnici e all’attuazione normative.Non vorrei sembrare il solito solone è inutile mi soffermi sulle enormi e numerose lacune riscontrate,ne dico solo qualcuna:fari alogeni legati con filo di ferro sugli alberi…doppie fatturazioni su forniture di energia….Ho qualche dubbio che mi consegnino altri documenti,pare strano ma non lo è,capita anche questo nel nostro bel paese.In ogni caso proseguirò nella mia azione e vi terrò al corrente.La ringrazio per quanto pubblica e spiega in modo semplice e chiarissimo,gliene sono grato.Sarò sicuramente cattivo,i miei migliori complimenti Carlo.

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  10. Buongiorno. Secondo le sue conoscenze è possibile recuperare TEE a seguito di un retrofit di tanti tubi fluorescenti con tubi led ? Sembrerebbe che abbiano meno lumen/watt e pare che il GSE non sia più favorevole alla concessione dei titoli.
    Grazie.
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    1. Buongiorno.
      In realtà è possibile ottenere certificati bianchi con qualsiasi intervento che non sia compreso nelle schede del GSE attraverso la metodologia a consuntivo.
      Ovviamente ha alcune restrizioni (TEP minimi, tecnologie, risorse, ecc.) che devono essere rispettate.
      A dire la verità anch’io sono abbastanza perplesso su un intervento di retrofit con tubi LED. Innanzitutto l’apparecchio modificato va prima di tutto ricertificato da un organismo competente – perché la modifica di parti elettriche fa decadere in tutto qualsiasi certificazione esistente. Poi occorre dimostrare attraverso calcoli illuminotecnici fatti con le nuove fotometrie degli apparecchi che vengono rispettati gli standard minimi di benessere e visibilità per gli utenti.
      Infine – una volta dimostrato che l’impianto è a norma e rispetta le normative elettriche ed illuminotecniche – occorre inserire strumenti di misura per verificare il risparmio attraverso un confronto fra i consumi pre-intervento (generalmente si richiede un anno di misure) e consumi post-intervento.
      Questo ovviamente vale per tutte le tipologie di impianto di illuminazione.

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